Vent'anni insieme
[ articolo di "Grond" ]
[ in collaborazione con NESsuno ]
La macchina della salvezza
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È il 1983. Il videogioco fuori dalle sale è stato, finora, un fenomeno mosso da idee visionarie e
poco precise. Troppi sistemi differenti, troppi giochi di scarso valore, troppe software house di qualità poco più che
amatoriale. Tutto questo costituiva un castello di carte destinato a crollare al primo soffio di vento. E sarebbe successo
quell'anno...
Pensiamo all'Atari Video Computer System 2600, dal 1977 tra le macchine leader del neonato
mercato home console. Le scelte di mercato di Atari furono assai discutibili e, dopo aver raggiunto vette milionarie negli anni
precedenti, la nota casa si ridusse, sempre nel 1983, a seppellire migliaia di copie invendute del videogioco "E.T."
nel deserto del Nevada (proprio vicino all'Area 51, secondo la leggenda...). Anche SEGA registrò perdite notevolissime, mentre gran
parte degli sviluppatori minori sparirono per sempre dalla scena.
Il 1983 insomma fu un anno durissimo per il videogioco. In sostanza la causa principale della
crisi era l'assenza di una macchina da gioco sufficientemente potente, in grado di offrire agli sviluppatori una solida piattaforma ed
ai giocatori un motivo per correre ai negozi... quegli stessi negozi disertati proprio a causa di titoli tutti uguali e di dubbia
qualità.
Solo un'azienda poteva creare ciò di cui si aveva bisogno: quella nuova console, quei giochi,
quell'innovazione che avrebbe cambiato per sempre il volto sfigurato del videogioco. Il nome lo conosciamo bene: Nintendo. La console
fu invece battezzata Family Computer, o Famicom, meglio nota in occidente come Nintendo Entertainment System, o
NES.
Come il pianto della fenice cura ogni male, così la prima console Nintendo sanò il mercato del
videogioco dalla grave malattia della saturazione, ed al contempo con abile mossa si impose come leader del settore... e se a distanza
di vent'anni siamo ancora qui a parlarne, un motivo c'è!
La potenza di calcolo sprigionata dalla macchina 8-bit della grande N può farci sorridere oggi,
eppure in quei tempi era sufficiente per gettare nell'imbarazzo macchine della precedente generazione, come il già citato Atari VCS
2600.
In verità il processore derivava dal 6502, introdotto a metà degli anni '70, dunque la
potenza di calcolo non lasciava stupefatti. Se paragonato al SEGA Master System, poi, il Famicom risultava umiliato dal
concorrente per via dell'inferiorità nella potenza di calcolo, nella memoria e nella grafica. Come mai allora questo sistema riuscì a
sbaragliare la controparte SEGA? Sicuramente grazie ad alcune ottime idee della grande N, tra cui l'importanza del multiplayer,
su cui Nintendo e compari puntarono fin dall'inizio fornendo il Famicom di due controller di serie.
Famicom e cartucce |
il Famicom con lettore Famicom Disk
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alcuni tipi di cartucce: beige (Bandai), arancione (Jaleco), grigia (Nintendo) e nera (Konami).
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Come se non bastasse, in Giappone fu perfino messo in commercio un accessorio per connettere fino
a quattro giocatori al Famicom: il primo multitap della storia! In occidente ne troviamo addirittura due modelli:
il NES Four Score, da connettere ad entrambe le porte della console per far funzionare (tramite l'apposito switch) le prese per
il terzo e quarto giocatore, ed il NES Satellite.
In quest'ultimo modello la parte con le prese dei joypad era staccata dal NES, ed usava un collegamento wireless via raggi
infrarossi per collegarsi con l'altra parte, connessa alle prese della console. Purtroppo la trasmissione era spesso imprecisa, dato
che gli infrarossi fungevano al meglio solo su distanze brevi e senza ostacoli tra ricevitore e trasmittente. Questo fatto, unito
all'eccessivo consumo delle batterie della parte trasmittente, confinò questa periferica al solo mercato USA.
I "multitap" |
il NES Four Score
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il NES Satellite
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Oltre ai multitap furono commercializzate miriadi di altri accessori, più o meno folli,
inutili e talvolta geniali.
Come dimenticare il R.O.B.? Il Robotic Operator Boddy, questo l'altisonante nome
del "compagno di giochi" del NES, altro non era se non un predecessore delle "light gun" in forma robotica!
Il simpatico robottino, inventato per promuovere il neonato NES nel mercato americano come "sistema d'intrattenimento del
futuro", nonchè incluso nei primi bundle deluxe della console, poteva essere controllato direttamente dal giocatore,
grazie agli impulsi che venivano trasmessi dai giochi Gyromite e Stack Up: in questo modo era possibile sfruttare il
drone al massimo delle sue funzionalità... che però si limitarono, per via di scelte da parte dei game designer, ad azioni come
spingere un oggetto su una leva, che avrebbe premuto un pulsante sul joypad del secondo giocatore.
Oggi il Robotic Operator Buddy non è altro che un oggetto per collezionisti, ed una sua
versione completa può valere un centinaio di euro. Ma il R.O.B. non è stato dimenticato! Compare infatti in versione gigantesca
nella pista "Port Town" del nuovo videogame da sala e per GameCube F-Zero AX/GX, ed anche in una locandina giapponese
di Viewtiful Joe, sempre per GameCube!
Ma se il R.O.B. fallì la sua missione, meglio andò alla Zapper, la
"pistola" ufficiale della console, grazie alla maggiore maneggevolezza e semplicità d'uso, favorendo così la nascita di
volgari imitazioni, dalle quali spicca il LaserScope di Konami: si indossava a mo' di cuffia e microfono, e si sparava gridando
"fire"! Ora sarebbe magari interessante... più che saperne di più su questo accessorio, chissà che genere di sostanze
dopanti erano in uso alla Konami...
Robotic Operating Buddy |
la scatola giapponese del R.O.B.
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il Deluxe Set americano del R.O.B.
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Altre curiosità hardware? Beh, forse non avete mai sentito parlare del Famicombox. In
sostanza si tratta del cuore di un sistema arcade basato su hardware (e software) Famicom. Mi spiego meglio: il
Famicombox è una scatola grigia in grado di ospitare all'interno fino a 10 cartucce. Collegandolo ad un televisore, esso
visualizza un menu da cui scegliere il gioco tra quelli presenti; inoltre è possibile collegarvi un "mangiamonete",
trasformandolo così un vero coin-op, grazie anche ad un timer impostabile per un massimo di 30 minuti di gioco per moneta
inserita. Era utilizzato in Giappone e nel mercato asiatico e solitamente alloggiava in posti come le hall degli alberghi.
I giochi per questo dispositivo sono Super Mario Bros, Mahjong, Golf, F1-Race, Duck Hunt,
Adventure Island, Ghosts',n Goblins, Commando, Baseball, Famicom Pro Wrestling, contenuti in
cartucce identiche a quelle del NES, ma aventi l'involucro in plastica nera.
Al posto del Famicombox, fu usata nel mercato occidentale un'unità simile, detta
M82, che in alcuni modelli disponeva di tre NES su altrettanti schermi separati, integrati in un'unica macchina. Era
usato per lo più nei negozi, come stazione-prova a disposizione dei giocatori. C'era naturalmente un timer, e molti ricordano anche un
cabinato in stile arcade che abbelliva il tutto... purtroppo queste unità sono andate distrutte ed oggi non rimane traccia, se
non nella memoria di alcuni "datati" giocatori...
Come dimenticare, poi, la vera controparte arcade della console, il Play Choice? Si tratta,
in sostanza, di un cabinato arcade con hardware derivato (anche se non direttamente compatibile) dalla console Nintendo.
Vennero prodotte tre versioni di questo fortunato sistema, tutte diverse per il numero di cartucce che potevano contenere. Il Play
Choice 10, ad esempio, poteva contenere fino a dieci cartucce diverse.
Furono circa 50 i titoli convertiti per quello che rappresenta probabilmente il sistema arcade di maggior successo mai prodotto dalla
Grande N.
Famicombox e M82 |
il Famicombox...
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... ed il NES M82
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Uno dei più gravi problemi per il Famicom (ed, in generale, per tutte le console a
cartucce) fu il limite di memoria disponibile per i supporti. Per ovviare a questo limite (che rischiava di essere fatale) fu creato
il Famicom Disk System. In pratica si trattava di floppy-disk di formato proprietario, che potevano essere letti da
un'apposita periferica da collegare alla console. Era possibile precaricare un gioco (pagando, naturalmente) sopra un disco
riscrivibile inserendo quest'ultimo in apposite postazioni, dette DiskWriter, poste in centri commerciali e negozi di
videogiochi. In definitiva il tutto si rivelava economico per l'utente, ma poco remunerativo per Nintendo che, una volta
inventate cartucce più capienti, smise di supportare il Disk System. A questo aggiungete il problema della pirateria,
l'invenzione di cartucce molto più capienti (grazie al sistema del RAM Banking) e capirete perchè il FDS non è mai uscito dai
confini giapponesi. Per ulteriori informazioni vi rimando all'interessante e completa
retrospettiva del nostro
rebel_toy.
Famicom Disk System e NES Toploader |
il "combo" Famicom + Disk Reader prodotto da Sharp
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il NES Toploader
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Venne infine il momento del NES2, noto anche come NES Toploader. Proprio come il
Master System II, altro non era che una rivisitazione del design del NES. Finalmente veniva abbandonato l'odioso
sportello anteriore in favore del più pratico slot superiore. Curiosamente il Toploader non ebbe troppo successo, forse
perchè non tutti trovarono il nuovo design particolarmente gradevole, oppure a causa dell'antiquata uscita video RF. Da notare invece
il joypad, che da anonima scatoletta mutò nella forma di un dogbone, (letteralmente "osso di cane") che s'ispirava
palesemente al controller del SuperNES. L'idea al tempo piacque per la sua ergonomia, e se date un'occhiata ai joypad delle
odierne console potreste notare che piace ancora oggi...
Nel 1985, dopo l'enorme successo riscontrato in patria, ai piani alti della grande N si organizzò
lo "sbarco in occidente". Per attirare il pubblico e differenziarlo nettamente dalle allora snobbate console, il
Famicom fu completamente rivisto a livello di design e dimensioni: tanto per cominciare, il normale slot per le cartucce
posto al di sopra della console fu sostituito da una sorta di cassetto frontale. Una soluzione che poteva sì salvare i circuiti dalla
polvere, ma che al contempo riduceva la solidità e praticità della console stessa.
Come se non bastasse, le cartucce furono praticamente raddoppiate nelle dimensioni! Credo che mai
si siano visti supporti più ingombranti e, diciamolo, piuttosto brutti rispetto alle colorate controparti giapponesi. Ovviamente
questo incise anche sulle dimensioni della macchina...
Per finire il rosso ed il beige, che rappresentavano i colori-simbolo del Famicom, furono
completamente cambiati in un monotono grigio nell'edizione occidentale... Ma i giocatori non ci fecero poi tanto caso se è vero,
com'è vero, che il Nintendo Entertainment System (questo il nome con cui fu commercializzato in occidente) riscosse un così
grande successo da formare solide lobby di giocatori e fans in America ed Europa, due mercati che Nintendo imparò a non
sottovalutare.
NES e cartucce |
l'Action Set: NES, 2 joypad, Zapper e Super Mario Bros. + Duck Hunt
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le ingombranti cartucce per il mercato occidentale
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Il grande boom negli USA fu dovuto inizialmente alla vera killer application del
NES, Super Mario Bros., pubblicato proprio nel 1985. Il successo di Metroid e Kid Ikarus, che in patria
avevano riscosso poco consenso, fu invece stupefacente negli USA, per non parlare della leggendaria cassetta dorata di Zelda o
delle vendite milionarie di Super Mario Bros. 3!
La distribuzione fu però difficoltosa, almeno all'inizio... Arakawa, genero di "sua
altezza" Yamauchi, fu incaricato di patteggiare con Atari, che secondo i piani avrebbe dovuto produrre e distribuire la macchina
Nintendo, ma il piano però andò in fumo per il crollo economico della casa di Pong...
Successivamente, dopo numerosi test di mercato in varie metropoli a stelle e strisce, il buon Arakawa ottenne un accordo con la
società di giocattoli Worlds of Wonders (già produttrice di giochi elettronici) che le consentì di distribuire il NES a
livello nazionale.
Le vendite furono fenomenali e, nel solo 1986, ben tre milioni di Control Deck si
trovavano stipati nelle case americane. I giocattoli della Worlds of Wonders, al contrario, caddero nell'oblio, e la società
crollò. Arakawa si affrettò ad assumere in blocco tutti i rappresentanti, e da allora Nintendo gestì direttamente la distribuzione e
la pubblicità negli Stati Uniti.
Fu allora che nacque Nintendo Power, mitica rivista ufficiale Nintendo che avrebbe poi
dato origine a tutta la stampa "ufficiale" nel mondo! L'importanza di questo giornale era grande: se un gioco otteneva un
voto particolarmente brillante nella recensione, alla software house produttrice veniva concesso di pubblicarne un altro su
NES. In caso contrario, era possibile pubblicare solo due titoli all'anno. Un metodo certamente dispotico per decidere
l'assegnazione delle licenze, ma anche efficace per innalzare il livello di qualità generale del mercato.
Il successo non fu invece così facile nel vecchio continente, grazie a ritardi inspiegabili,
distribuzione di un basso numero di titoli rispetto alle line-up americana e giapponese, costi elevati e localizzazione spesso
assente.
Tutto questo dovuto a distributori locali e non sempre ligi al dovere... Non per niente, l'Europa rimase l'unico mercato al mondo in
cui il SEGA Master System avrebbe venduto di più della controparte Nintendo!!!
Il successo arrivò lo stesso, a poco a poco, ma prima di poter vedere in Europa un servizio di
distribuzione, localizzazione e marketing paragonabile al servizio ricevuto in America si sarebbe dovuto attendere fino al 2001, con
la nascita di Nintendo of Europe e Nintendo Italia.
Alla fine del ciclo vitale del Famicom/NES, oltre 62 milioni di console erano state
vendute in tutto il mondo. Nintendo poteva ben guardare dall'alto del suo successo gli avversari, anzi... l'unica avversaria
rimasta!
Ma se ottima era la piattaforma hardware, eccelso fu il parco software! Difficile indicare la
vera killer application tra la vastissima line-up, per il semplice motivo che in pressochè ogni genere era presente, su
NES, un titolo che avrebbe poi dettato legge e fondato i canoni seguiti ancora oggi dai programmatori.
Platform |
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Chiaramente quello "piattaformistico" è il genere più ricco, ed è dominato
dalle creazioni del geniale Shigeru Miyamoto. In origine fu Donkey Kong Classic, degna conversione dei due epocali
Donkey Kong e Donkey Kong Jr. Ma la rivoluzione avvenne con Super Mario Bros., l'imitatissimo ma
ineguagliabile primo, vero grande platform-a-scorrimento. E da allora fu leggenda.
Ovviamente vi furono poi Super Mario Bros. 2 e Super Mario Bros. 3, quest'ultimo uno dei videogiochi più
venduti (e venerati) della storia. Come dimenticare il mitico "Mario Procione"?
E venne anche Kirby, la stramba palletta rosa creata da HAL Laboratories che vantava un design geniale e precursore
dei tempi.
E ancora Bomberman, buffisimo eroe "bombarolo" inventato da Hudson Soft. E moltissimi altri,
indimenticabili titoli, come Bubble Bobble e Rainbow Islands della Taito... titoli geniali a cui i moderni
programmatori non finiranno mai di attingere.
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Puzzle |
Qui parliamo per lo più di conversioni, però ricordate il Tetris sviluppato da
da Nintendo? Oltre ad essere un titolo vendutissimo, questa versione presentava simpatici cameo che ritraevano Link,
Samus Aran e Super Mario... una specie di precursore di Super Smash Bros., insomma!
Poi naturalmente Puzzle Bubble, Wario's Woods e molti altri, tutti prototipi dei puzzle in due dimensioni che
ancora oggi rimangono molto simili ai concept del tempo.
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Gioco
di Ruolo |
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Il "Gioco di Ruolo giapponese" su console come lo conosciamo oggi nasce su
NES. Vi erano già stati alcuni tentativi di tradurre elettronicamente (per il mercato computer) il mitologico GdR
cartaceo Dungeons & Dragons, dapprima con Black Onix e poi con Ultima.
Ma questo genere, nato negli USA, doveva evidentemente arrivare in Giappone per raggiungere i più grandi fasti. E, come
dal nulla, comparirono due software house sconosciute e talentuose, che esibivano come loghi una "e"
verde e un quadrato rosso... Parlo ovviamente di Enix e di Square, case madri delle due più note, prolifiche, longeve e
meravigliose serie di "Giochi di Ruolo giapponesi" di tutti i tempi: Dragon Quest e Final Fantasy.
Ed entrambe nacquero quali esclusive per l'otto bit Nintendo.
Se il mercato occidentale non era ancora pronto (il primo Final Fantasy, convertito per il mercato americano,
vendette solamente 10.000 copie), quello orientale scoprì una passione quasi maniacale per questo affascinante genere
videoludico. E, ancora una volta, la leggenda fu.
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Sport |
Siamo ovviamente lontani dalla possibilità di simulare realisticamente una
disciplina sportiva... molti però ricordano con affetto Nintendo World Cup: un ironico gioco di calcio con
giocatori stilizzati super-deformed. Assolutamente esilarante, grazie alle animazioni assurde ed ai nomi dei
giocatori, inventati di sana pianta!!!
Da non dimenticare Mario Open Golf, primo capitolo della serie tanto cara ai possessori di Nintendo 64,
GameBoy Color, GameBoy Advance e GameCube!
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Sparatutto |
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La moda degli sparatutto spaziale a scorrimento contagiò anche il NES, che
potè fregiarsi di conversioni di titoli del calibro di Gradius e Parodius, oltre al semisconosciuto ma
velocissimo Recca.
Ma i seguaci del NES ricordano soprattutto i titoli sviluppati per la Zapper. Come dimenticare l'immortale
Duck Hunt, "simulatore" di caccia all'anatra che in Europa fu addirittura venduto assieme a
Super Mario Bros.!?
È inspiegabile come un gioco così essenziale, insulso e minimalista ci abbia tenuti impegnati per così tante ore davanti
alla TV, ma tant'è che nessun altro titolo sviluppato per lo Zapper raggiunse la stessa popolarità.
C'erano una specie di tiro al piattello (Gumshoe), ed un divertente simulatore di poligono di tiro: Hogan's
Halley. Per finire, un poco riuscito simulatore di duello cow-boy, Wild Gun Man.
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Azione/avventura |
E qui troviamo The Legend of Zelda, Metroid, Megaman,
Castlevania... nomi che parlano da soli, considerando anche che ognuno ha dato origine a una serie di grandissimo
successo che dura tutt'oggi!
A prima vista non si nota grande differenza tra questo genere e il platform (escludendo ovviamente Zelda), a
causa dei limiti imposti dallo hardware della macchina che non permetteva di creare ambientazioni troppo
dettagliate...
Proprio per questo i programmatori furono costretti a creare meccaniche di gioco diverse da quelle del platform ed
a scrivere, ancora una volta, i canoni di un genere.
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Solitamente, l'egemonia di un solo sistema sul mercato nuoce all'industria videoludica... ma non è stato questo
il caso del NES, in cui gli sviluppatori hanno trovato un autentico rifugio per le proprie creazioni. Moltissime delle serie
"storiche" che tuttora proseguono hanno avuto inizio su questa immortale console, senza la quale il mondo del videogioco
sarebbe stato certamente molto diverso da come lo conosciamo!
Pirateria e prodotti non ufficiali
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Oggi una console non potrebbe essere messa in commercio senza alcuna protezione hardware o
software contro i supporti pirata. Vent'anni fa, però, il panorama era piuttosto diverso, e così i primi pirati trovarono una facile e
redditizia preda nella console Nintendo.
Produrre una cartuccia falsa era piuttosto semplice ed economico. Non si cercava, infatti, di passare il gioco pirata per originale,
ma lo si vendeva, spesso, con tanto di bandiera e scritta "pirate" sulla scatola. Il giro d'affari era notevole, anche (e
soprattutto) per quanto riguarda i dischi Famicom Disk System, grazie all'economicità del supporto floppy-disk.
Patria spirituale della pirateria era come sempre Hong Kong ma il fenomeno si diffuse, in Occidente, arrivando presto in America e,
soprattutto, in Europa.
Oggi le cartucce pirata dei giochi più famosi sono ricercate ed apprezzate dai retrogamers quasi al pari delle originali.
Alcune poi sono assai strane. Ad esempio, la cartuccia pirata Aladdin contiene un gioco completamente diverso da quello
originale, e per certi aspetti addirittura migliore!
Vi fu poi la spinosa questione del Codemasters Game Genie. Il primo sistema di
videogame cheating, infatti, era venduto senza licenza ufficiale Nintendo. Secondo la grande N, infatti, questa periferica
violava i suoi diritti e quelli di tutti i produttori dei giochi con cui era possibile utilizzare i codici. Il tribunale diede però
ragione ai "Codies" (così era affettuosamente chiamato il gruppo dei Codemasters) e la casa di Kyoto perse 15 milioni di
dollari nella causa legale.
La Codemasters guadagnò invece 140 milioni di dollari grazie al suo vendutissimo Game Genie, e da allora tutti i cheat
system sono commercializzati liberamente e senza la licenza dei produttori delle console.
Cart pirata e Game Genie |
una rara cartuccia pirata di Super Mario Bros. 2
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il Game Genie
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A metà degli anni novanta vennero poi prodotte console "cloni" del NES. Proprio
così: mentre impazzavano le console a 16 e 32-bit non era (anzi, non lo è neppure ora...) difficile reperire, in un qualsiasi negozio
di giocattoli, una di queste macchine. Ve n'erano di ogni tipo: alcune riprendevano il design di console più recenti come il
SuperNES o il Megadrive, e successivamente di console conosciute come le due Playstation, il Nintendo 64,
o poco note come il WonderMega della JVC, un combinato Megadrive/MegaCD prodotto su licenza SEGA.
Molti dei cloni del NES millantavano sulla confezione di includere una cartuccia con un
numero variabili di giochi (da 99 fino a 9999), selezionabili mediante un menu. In realtà si trattava sempre di pochi titoli, che
venivano avviati con minime variazioni: per esempio, selezionando "Game 1" ci si trovava davanti al primo livello di
Bomberman, mentre il "Game 5" era il 5° livello... Grazie a questo trucchetto si potevano gonfiare a dismisura i
menu, avendo in realtà anche solo due o tre titoli. In alcuni casi le schede con queste "compilation" erano direttamente
inserite nelle console, e molte di queste erano prive di slot; alcuni modelli più recenti erano miniaturizzati all'interno di
un controller da attaccare direttamente alla TV!
Si trattava di apparecchi piuttosto economici, che ebbero il loro discreto successo fino a pochi
anni fa. Il vero scandalo stava però nel fatto che nessuna di quelle console era prodotta sotto licenza Nintendo, e così era pure per
i giochi, tra cui solitamente erano annoverati capolavori come Super Mario Bros., Bomberman e Duck Hunt. Come se
non bastasse i prodotti erano di liberissima vendita, con tanto di pubblicità sui giornali o in TV...
Come dimenticare, poi, le tonnellate di accessori creati per questa console con o senza la
licenza della grande N? Tanto per cominciare joypad di ogni genere: da quello specifico per i simulatori di Pachinko a quello
progettato per il Gioco di Ruolo... senza dimenticare i controller con tasti "autofire" aggiuntivi!
Poi un modem (incredibile ma vero!), il Famicom Tsuchin System, che connetteva la console
a siti predefiniti da cui potevate inviare e-mail, controllare i prezzi dei giochi e i risultati delle corse di cavalli (cavalli?
). Il modem andava a 24 Kbit al secondo e, inutile
dirlo, non era molto popolare...
Pad e modem |
controller non ufficiali: il Max Controller, lo L5 RPG (da usare con una mano sola) ed il Pachinko Controller |
Famicom Tsuchin System |
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Per finire c'è il caso del GameAxe. In sostanza si tratta di un Famicom tascabile
prodotto in Hong Kong senza licenza Nintendo e facilmente reperibile su Internet ad un prezzo tra i 120 e i 200$. L'interessante
console può anche essere collegata ad un televisore (possiede un'uscita AV) e a due pad per sfide in multiplayer, e con un
adattatore può anche leggere le cartucce europee ed americane del NES. Il GameAxe dispone anche di due tasti
supplementari da usare (i turbo triggers) e di un'ingresso video, che gli consente di essere usato come TV! Le dimensioni ed il
peso sono però titaniche: circa tre volte quelle di un GameBoy Color! I consumi, poi, sono proibitivi per l'uso portatile,
dato che l'autonomia è di sole 3 ore. Lo schermo poi è grande, ma è un semplice LCD, non un TFT antiriflesso...
Si tratta comunque di un prodotto interessante per collezionisti e appassionati, che devono però anche tener conto del fatto che le
cartucce NES sono grandi il doppio di quelle Famicom e che il loro uso limita ulteriormente la portabilità del
GameAxe.
I Famicom tascabili |
il GameAxe di Redant |
il Mistery Game Theory Admiral |
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Assai recentemente è comparsa una nuova console simile a GameAxe, di nome GTA,
ovvero Game Theory Admiral. Sostanzialmente è simile al GameAxe ma ha le dimensioni ed il design simili a quelli di un
GameBoy Advance. I consumi sono dimezzati rispetto al predecessore, ma non è possibile inserire direttamente le cart
nell'alloggiamento (pensato per l'uso con flash-card)... serve uno scomodo adattatore incluso nella confezione.
Le commemorazioni ufficiali
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Il ventesimo anniversario del celeberrimo 8-bit non poteva certo passare inosservato nel paese
del sol levante. Nintendo ha deciso di commemorare l'avvenimento con un'edizione speciale del GameBoy Advance SP, denominata
appunto Famicom Edition. Questa console, prodotta in appena mille esemplari, ha una colorazione in rosso e giallo panna che
riprende quella del joypad del Famicom. Non è venduto nei negozi, ma è in palio in un concorso a cui si può partecipare
inviando una prova d'acquisto contenuta in giochi come Super Mario Advance 4 e Tales of Phantasia... naturalmente solo
in Giappone! Sono sicuro che fra non molto tempo le quotazioni monetarie di quest'ennesima edizione speciale saliranno alle stelle,
del resto si tratta di una perla davvero imperdibile per i collezionisti...
È solo dal settembre 2003 che le catene di montaggio di Kyoto hanno smesso definitivamente di
produrre Famicom: In effetti fino ad oggi la produzione non era mai ufficialmente cessata, anche se le console prodotte negli
ultimi anni erano poche e vendute nel solo Giappone. Probabilmente anche i Famicom prodotti nel 2003 rimarranno oggetti di
culto per i collezionisti!
La Hudson, in onore del ventennale, sta producendo in esclusiva per GameCube degli
interessanti remake. Si tratta di rifacimenti completamente tridimensionali di grandi classici usciti anni or sono per
Famicom. Si parla di successi come Lode Runner, Star Soldier e Bonk's Adventure. La collezione si chiama,
fantasiosamente, Family Collection, ed ogni titolo è in vendita ad un prezzo ribassato (per ora solo in Giappone). Anche se è
molto improbabile che questa interessante collana, che sta ricevendo buon successo di critica e di pubblico in patria, giunga in terre
occidentali, l'iniziativa di Hudson appare davvero originale e degna di nota.
Bisogna ricordare, infine, come molti titoli sviluppati originariamente per Famicom
riescano ancor oggi a ripetere l'enorme successo riscosso quasi vent'anni fa. È il caso di Final Fantasy Origins per
Playstation, remake dei primi due episodi della serie, ma soprattutto dei recenti Super Mario Advance 4 (remake di
Super Mario Bros. 3, il gioco più venduto per NES) e Kirby's Nightmare in Dreamland (remake di Kirby's
Dreamland 2), oltre a molti altri convertiti per GameBoy Advance negli ultimi tempi. Questi successi sono la dimostrazione
che il livello di design raggiunto in quegli anni era elevatissimo, e che spesso basta rivedere il comparto audio/video per renderli
capolavori piacevoli anche ai giorni nostri (ed anche per far soldi con poco sforzo...).
GBA-SP Famicom Edition |
il sogno dei collezionisti: il GBA SP Famicom Edition
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Ma non è tutto. Come era giusto, l'uscita di scena del Famicom è stata commemorata da una
grandiosa esposizione, chiamata Level-X, tenutasi a Tokio dal 4 Dicembre 2003 al 8 Febbraio 2004.
L'evento, organizzato dalla CESA, che ogni anno ci propone il celebre "Tokio Game Show", propone una enorme esibizione di
tutti i titoli per la storica console: oltre 1200 giochi!!! Durante la presentazione del Level-X è stato organizzato un
sondaggio in cui i giocatori hanno votato i loro 30 giochi preferiti. Di seguito riportiamo i primi 10.
Top Ten del Level X |
# |
Titolo |
Sviluppatore |
1 |
Dragon Quest III |
Enix |
2 |
Super Mario Bros. |
Nintendo |
3 |
Mario Bros. |
Nintendo |
4 |
The Legend of Zelda |
Nintendo |
5 |
Dragon Quest |
Enix |
6 |
Dragon Quest II |
Enix |
7 |
Final Fantasy III |
Square |
8 |
Dragon Quest IV |
Enix |
9 |
Xevious |
Namco |
10 |
Ice Climber |
Nintendo |
|
Gettonatissimi i giochi di ruolo della serie Dragon Quest: merito anche dello hype
relativo alla prossima uscita dell'ottavo capitolo? Super Mario Bros. si piazza al secondo posto per pochi voti, mentre rimane
inossidabile la magia di Zelda e dei platform "vecchio stile" come Mario Bros. ed Ice Climber,
quest'ultimo riscoperto grazie anche a Super Smash Bros. Melee!!!
Oggi in molti stanno riscoprendo la bellezza del toaster ("tostapane", come lo
chiamano affettuosamente gli statunitensi) e dei titoli per esso disponibili. Moltissimi siti si dedicano al retrogaming, e
sotto ve ne forniamo una lista. Maniacale, poi, il collezionismo dei prototipi, le cosiddette "cartucce beta" ufficiali
distribuite in numero limitatissimo per testare il gioco. Naturalmente i prototipi di maggior valore sono quelli di giochi mai
arrivati nei negozi!
Ma anche il "normale" collezionismo di giochi e sistemi imperversa...
Del resto procurarsi una console è oggi molto più economico che vent'anni fa. Naturalmente i
prezzi variano a seconda della versione e dello stato di conservazione della macchina, ma con poche decine di euro potreste
aggiudicarvi un buon NES ed alcune cartucce. Nel caso vogliate acquistare una di queste vecchie glorie e non temiate di metter
mano al portafogli, vi consiglierei un bel Famicom Giapponese con uscita A/V ed adattatore per cartucce NES nostrane, e
magari un lettore Famicom Disk System. Questo vi consentirebbe di utilizzare cartucce di ogni formato e di avvantaggiarsi
dell'uscita A/V per un'immagine più nitida, ma in questo caso dovete avere un televisore compatibile NTSC.
Per quanto riguarda i giochi, se vi buttate nel collezionismo ricordate che spesso vale la pena
di spendere di più e comprare solo giochi completi di istruzioni e scatola in buone condizioni. Infatti una cartuccia, da sola, perde
molto del suo valore monetario. Del resto un gioco raramente costa più di 50 dollari, a meno che non si tratti di un'autentica rarità
in stato di conservazione perfetto.
Il modo più economico per procurare tutto questo è su Internet, es il metodo di pagamento più
veloce e sicuro è il PayPal con carta di credito. Potete trovare interessanti offerte su
e-bay o su altri siti di aste online. I negozi
specializzati sono un'alternativa ai rischi dell'asta e della spedizione, ma i prezzi sono quasi sempre poco competitivi, in
particolare per i prodotti d'importazione.
Se poi non avete i soldi, vi rimangono sempre gli emulatori!!!
La scena emulativa infatti è in pieno fermento: da
un lato abbiamo il tradizionale RockNES, giunto ormai alla versione "final", e dall'altro nuovi emulatori adatti alle
esigenze dei nuovi sistemi operativi. Oltre a quelli per Windows e DOS possiamo infatti trovare ottimi emulatori per
Linux (InfoNES ed FCE Ultra) e per console come il GBA (PocketNES), la Playstation
(IMBNES, NEStastion) e Dreamcast (Nester DC).
Su Windows i migliori sono FCE Ultra, NEStopia e VirtuaNES, che ormai raggiungono la perfezione emulativa sulla
maggior parte dei titoli. Alcuni consentono anche l'uso del plugin Kaillera per il gioco in rete, altri invece sono specifici
per la programmazione di nuovi giochi che,a distanza di vent'anni dalla nascita della console, ancora non cessa tra i fan del
"tostapane".
Altra dimostrazione d'affetto dei fan è il NESp, ovvero il Portable NES, una
custom console che potete realizzare in casa seguendo le istruzioni su
questo sito. Si tratta di un comodo NES
tascabile con schermo LCD a colori! Un'alternativa artigianale al GameAxe ed al GTA, insomma, ed è solo uno dei tanti
progetti simili in rete!
Grond
La scena retrogaming attuale presenta moltissimi siti ricchi di informazioni sul mitico
"tostapane" grigio Nintendo. Eccone una selezione:
Siti dedicati |
Nintendo Italia |
la pagina dedicata al NES sul sito Nintendo |
Nintendo of Japan |
la pagina dedicata al Famicom sul sito Nintendo giapponese |
NES 3000 |
il sito di retrogaming NES completamente in italiano, hosted by Emuita.it |
NES Land |
un interessante sito di retrogaming NES: articoli ed informazioni su giochi e console |
NES Player |
se cercate sprites per creare i vostri giochi o semplici informazioni questo è il posto che fa per voi! |
NES World |
altro ricchissimo sito di retrogaming, in perenne lotta con NES Land: recensioni, articoli e vecchi poster |
SIMPLYNES |
ancora retrogaming con prototipi, recensioni, screenshots e molto altro! |
The Warp Zone |
pagina di retrogaming NES con interessanti sezioni di prototipi ed hardware |
|
Emulatori NES |
Zophar's Domain |
la sezione NES del più completo sito di emulatori al mondo! |
Emuita |
la sezione Emulatori NES di Emuita, aggiornatissima! |
Virtuanes |
sito ufficiale di uno dei più interessanti emulatori NES di recente concezione. |
NESter |
sito dell'ottima versione non ufficiale del NESter, che aggiunge il supporto di molti mapper |
|
NES tascabili fatti in casa |
NESp |
costruite da voi un NES portatile, seguendo le istruzioni su quest'ottimo sito! |
NPES |
interessante progetto francese per un NES tascabile. |
NES Black and White |
progetto di NES con schermo in bianco e nero... |
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