GameBoy: una piccola grande storia

[ articolo di "Grond" ]

Nel nome del Padre

1989. L'era degli handheld, i videogiochi portatili che avevano spopolato per tutti gli anni '80, volge al termine. Dalla calca di produttori di "schiacciapensieri" uno emerge come vincitore: Nintendo. Ma ora per soddisfare il mercato del videogioco portatile non bastano più i Game & Watch: ci vuole un nuovo concept, più flessibile e più longevo... la console portatile! Un solo uomo poteva creare, partendo da quell'idea, la console più venduta di tutti i tempi.
L'uomo si chiamava Gunpei Yokoi. E l'oggetto? GameBoy, naturalmente.

Non ditemi che non avete mai sentito parlare di Gunpei Yokoi... Beh, vi basti sapere che costui è considerato uno dei più grandi game designer di tutti i tempi. Le prime opere del genio presso casa Nintendo risalgono agli anni '70. Si trattava di giocattoli troppo folli per essere venduti, e che proprio per questo andarono a ruba nel Sol Levante. Alcuni esempi? Ultra Hand (una sorta di braccio meccanico che vendette circa un milione di esemplari), Love Tester (un piccolo dispositivo che "misurava" l'amore tra due persone che lo toccassero contemporaneamente... un altro milione di copie vendute) e tanti altri oggetti di culto simili, che fecero la fortuna di Yokoi e della stessa Nintendo.

In seguito divenne uno dei visionari che trasformarono la casa di Kyoto da fabbrica di carte ad azienda leader nel videogioco... ed il "grande vecchio" Yamauchi gli affidò l'incarico di produrre i primi software per la sua industria.
Erano gli anni '80, e fu Yokoi a scrivere la storia dei videogiochi handheld in quegli anni, con i suoi Game & Watch (40 milioni di esemplari venduti tra il 1980 ed il al 1986).

Ma il nostro non si dedicò solamente al videogioco portatile. Per molto tempo fu a capo del Research and Development Team #1, la gloriosa squadra da cui sarebbero scaturite saghe come Metroid e Fire Emblem e da cui ebbe origine il famoso team Intelligent Systems.

Ma il momento della gloria venne con GameBoy, la console portatile oggi nel Guinnes dei Primati come la più venduta di tutti i tempi. Tra l'altro il genio si dedicò anche alla progettazione e direzione per lo sviluppo di ottimi giochi su questa piattaforma, tra cui Metroid II e la serie Super Mario Land.

Anche gli eroi muoiono. Così, dopo il fallimento del suo Virtual Boy, il piccolo uomo divorziò ufficialmente da Nintendo (15 Agosto 1996) per fondare la società Koto. L'anno dopo morì tragicamente in un incidente d'auto. Il suo ricordo è tuttavia vivissimo nel mondo del videogioco. Nel 2002 la sua saga più celebre ottiene due nuovi successi con Metroid Prime e Metroid Fusion. Proprio per questo la IGDA (l'associazione internazionale dei game designer) lo ha insignito, nel mese di marzo 2003, di un prestigioso premio alla carriera.
  

GameBoy: storia ed evoluzione

 
GameBoy
Anno 1989
Dimensioni (mm) 195 x 90 x 32
Schermo LCD
Schermo (mm) 43 x 46
Risoluzione 160 x 144
Colori Toni di grigio
CPU 8-bit 6502 (Z80)
Memoria 8 KB (+ 1 KB video)
Audio 4 canali stereo
Cartucce Fino a 4-Mbit
Alimentazione 6V, 0.7W, AA x 4 

GameBoy... il nome è uno di quelli più o meno insensati che tanto piacciono nel Sol Levante, come Famicom, Walkman, PlayStation... e come per questi tre esempi, il successo del GameBoy fu enorme. Per la verità diventare la console portatile più venduta del suo tempo non fu facile per il portatile di casa Nintendo.
I concorrenti erano il Lynx dell'americana Atari ed il GameGear di Sega (l'altro colosso giapponese) ambedue più potenti del tascabile di Yokoi (pensate che il GameGear aveva lo stesso hardware del Master System)... Questi concorrenti mancavano però di quell'equilibrio tra dimensioni, costo e durata delle batterie, che era invece perfettamente calibrato nel GameBoy.
In breve, grazie anche al software di qualità sviluppato da Nintendo e da produttori esterni in numero sempre crescente, la fama dilagò ed il portatile giapponese fu nelle tasche di tutti. Il colore "ufficiale" era un grigio simile a quello del NES, ma verso la fine della sua carriera venne riproposto in vari colori.
Il cavo Game-Link fece la sua comparsa assieme al GameBoy. Curiosamente, l'accessorio poteva collegare fino a quattro console insieme, cosa che non si è più ripetuta fino ai tempi del GameBoy Advance.

 

GameBoy Pocket

Anno 1996
Dimensioni (mm) 126 x 78 x 22
Schermo LCD TFT
Schermo (mm) 43 x 46
Risoluzione 160 x 144
Colori Toni di grigio
CPU 8-bit 6502 (Z80)
Memoria 8 KB (+ 1 KB video)
Audio 4 canali stereo
Cartucce Fino a 4-Mbit
Alimentazione 3V, 0.7W, AAA x 2 

Dopo sette anni lo hardware del GameBoy rappresentava ancora lo standard per il videogioco portatile. Tuttavia dopo così tanto tempo forse sapeva un po' di vecchio, e le dimensioni sembravano eccessive se paragonate alle nuove tecnologie miniaturizzate... era il momento di proporre al pubblico un nuovo modello: GameBoy Pocket, ovvero "la console che sta anche nel taschino della camicia", come veniva descritta dai manifestini promozionali della GiG (beh, essendo poi stato il mio primo GameBoy, per me è decisamente il migliore! ).
La nuova console diminuiva notevolmente nel peso e nelle dimensioni rispetto al predecessore, grazie anche all'alimentazione a due batterie ministilo (anzichè quattro batterie stilo, wow!). Il design era semplice e robustissimo, e la levetta che nel vecchio modello impediva di togliere la cartuccia-gioco a console accesa venne eliminata. Lo schermo finalmente fu proposto del tipo anti-riflesso ed il suo fondo non aveva più il terribile colore giallastro del primo modello.
Inoltre la presa Game-Link venne ridotta nelle dimensioni, di conseguenza furono riprogettati anche i cavetti per il multi-player prodotti dopo la messa in vendita del Pocket, non consentendo più le sfide a quattro giocatori.



 

GameBoy Light

Anno 1997
Dimensioni (mm) 126 x 78 x 22
Schermo LCD TFT retro-illuminato
Schermo (mm) 43 x 46
Risoluzione 160 x 144
Colori Toni di grigio
CPU 8-bit 6502 (Z80)
Memoria 8 KB (+ 1 KB video)
Audio 4 canali stereo
Cartucce Fino a 4-Mbit
Alimentazione 3V, 0.7W, AA x 2 

L'evoluzione definitiva della console bianco e nero vide la luce nel 1997. Si chiamava GameBoy Light ed era in sostanza come il modello precedente ma... con lo schermo retro-illuminato!
Purtroppo questo modello è poco conosciuto... io stesso non ne ho mai preso in mano uno quindi non saprei descrivervi se, giocandoci, la sensazione provata sia paragonabile a quella di un GameBoy Advance SP "in bianco e nero". Per ovvi motivi legati al maggiore assorbimento di energia dello schermo, l'alimentazione su questa incarnazione tornò ad essere fornita da due stilo normali... per il resto le differenze rispetto alla versione Pocket sono esigue: le scritte "Select", "Start", "A" e "B" non vennero stampate ad inchiostro ma incise (come nel GameBoy Color).
 

GameBoy Color
Anno 1998
Dimensioni (mm) 132 x 78 x 26
Schermo LCD TFT a colori
Schermo (mm) 40 x 42
Risoluzione 160 x 144
Colori 56 tra 32.000
CPU 8-bit Sharp Z80
Memoria 32 KB (+ 16 KB video)
Audio 4 canali FM
Cartucce Fino a 32-Mbit
Alimentazione 3V, 0.6W, AA x 2 

Nel 1998 Nintendo attuò una piccola rivoluzione nella sua serie GameBoy: per la prima volta, infatti, la serie si arricchì di una console dotata di schermo a colori. La retro-compatibilità era naturalmente assoluta, ed anzi per i vecchi giochi in bianco e nero si potevano selezionare varie palette di 8 colori.
Il resto dello hardware risultò invece quasi invariato. Le differenze stavano nelle nuove cartucce (non compatibili con i precedenti sistemi GameBoy monocromatici), più capienti e ridisegnate nel design.
Per gestire una maggiore quantità di dati il GB Color venne dotato di memoria e grafica potenziate. Le dimensioni erano leggermente maggiori rispetto alla versione Pocket, ed il design più arrotondato secondo la moda del tempo (dettata dai computer i-Mac di Apple).
Una curiosità: inizialmente il Color venne stato prodotto in due soli colori, destinati a diventare una sorta di marchio Nintendo: il viola (sì, proprio lo stesso del GameBoy Advance e del GameCube) ed il viola trasparente! Successivamente fu riproposto in vari colori ed anche nell'edizione speciale dedicata ai Pokèmon!
Gli accessori disponibili (cavo Game-Link ed alimentatore) ebbero lo stesso standard di quelli usati dal GameBoy Pocket. Notevole anche la porta IRDA (ad infrarossi) che poteva sostituire, per collegamenti a brevi distanze, il cavo Game-Link. Per qualche motivo pochi giochi sfruttavano l'innovativa potenzialità, che fu presto dimenticata...


 

GameBoy Advance
Anno 2000
Dimensioni (mm) 82 x 144,5 x 24
Schermo LCD TFT a colori
Schermo (mm) 40,8 x 61,2
Risoluzione 240 x 160
Colori 32.768 tra 65.536
CPU 32-bit RISC + 8-bit CISC
Memoria 256 KB + 32 KB + 96 KB
Audio Audio PCM
Cartucce Fino a 256-Mbit
Alimentazione 3V, 0.6W, AA x 2

Con questo modello, Nintendo rivoluziona il concept della sua serie di console portatili! La prima cosa che si nota è il design con i tasti laterali (in realtà niente di nuovo: già GameGear e NeoGeo Pocket avevano tentato la stessa via), l'aggiunta dei dorsali R ed L e... lo schermo a 32.000 colori! Un bel salto di qualità quindi, ma questo è niente: la rivoluzione sta dentro. Tutti i GameBoy prodotti fino al 2000 erano console ad 8-bit, mentre la nuova incarnazione ne ha nientemeno che 32 (pur mantenendo la piena compatibilità con tutti i giochi pubblicati per i GameBoy precedenti).
Le nuove cartucce hanno dimensioni dimezzate e capienza fino a 256-Mbit - caratteristiche impensabili fino a pochi anni prima. Le dimensioni sono in sostanza simili a quelle del GameBoy Color ed anche il design segue le linee sinuose del predecessore. Sparisce la porta ad infrarossi ma torna il supporto per il gioco a quattro competitori. Il successo di una console portatile in grado di superare la potenza del SuperNES e gestire giochi con grafica 3D era prevedibile, ma i dati di vendita in realtà hanno superato ogni aspettativa.
 

GameBoy Advance SP
Anno 2003
Dimensioni (mm) 84,6 x 82 x 24,3
Schermo LCD TFT a colori retro-illuminato
Schermo (mm) 40,8 x 61,2
Risoluzione 240 x 160
Colori 32.768 tra 65.536
CPU 32-bit RISC + 8-bit CISC
Memoria 256 KB + 32 KB + 96 KB
Audio Audio PCM
Cartucce Fino a 256-Mbit
Alimentazione Batteria ricaricabile al litio

Con GameBoy Advance, Nintendo aveva curato tutti i "mali" dei predecessori. E, contrariamente ad essi, non ha avuto rivali fino al 2003 (certo... c'era il portatile WonderSwan di Bandai, ma una console che controlla il 12% del mercato giapponese può dirsi una spina nel fianco per la grande N?! Direi proprio di no...).
Negli ultimi tempi si capiva tuttavia che la minaccia più grande sarebbe venuta dai telefoni cellulari. Ma, in fondo, cosa ha un cellulare che il GameBoy non possa avere (a parte l'antenna)? Schermo retro-illuminato, batteria al litio ed una fascia di mercato rivolta più in alto con l'età, ecco cosa.
Comprese queste deficienze nel suo GBA, Nintendo lo evolve nella versione SP: una console con tutte le caratteristiche di un cellulare... ma senza antenna! Schermo retro-illuminato, batteria al litio, design "serio" e minimalista, ed una campagna pubblicitaria adatta alla fascia media. Cosa volete di più da un GameBoy? ...magari vi piacerebbe ancora più piccolo, vero? Ed allora eccovi serviti: la versione SP si piega a metà e si rivela un quadrato di pochi centimetri di lato! Certo, il prezzo risente un po' della botta di tecnologia pressata in questo autentico gioiello... ma l'acquisto ne vale veramente la pena, per lo meno se non avete un "vecchio" GameBoy Advance.

 

La connessione con le altre console

Super GameBoy

Già ai tempi del SuperNES abbiamo il primo esempio di connessione tra console casalinga e tascabile: il Super GameBoy. Non era altro che una cartuccia per SuperNES con un alloggiamento per inserire le cartucce GameBoy. Un adattatore, insomma, che consentiva di giocare i software del portatile sulla TV e di godere di immagini a colori.
Inoltre molti giochi sviluppati da Nintendo avevano uno speciale "frame" che incorniciava l'area di visualizzazione di gioco nello schermo televisivo.

Transfer Pak

Anche lo sfortunato Nintendo 64 ebbe il suo adattatore per i giochi GameBoy. Si trattava di un dispositivo della famiglia dei "Pak" che andavano inseriti sotto il joypad. La sua funzione non era però quella di visualizzare in TV i giochi per il portatile, bensì quella di scambiare dati tra la cartuccia tascabile ed il gioco a 64-bit.
Purtroppo non furono molti i giochi a supportare questa funzione: i più famosi sono i due Pokèmon Stadium (che andavano connessi con Pokèmon Red/Blue), Mario Golf e Mario Tennis.

GameCube/GameBoy Advance Link Cable

L'idea è identica a quella del Transfer Pak (condividere dati tra console portatile e casalinga), ma la realizzazione più semplice ed economica spiega il maggior successo di questo accessorio. Si tratta infatti di un semplice cavo che va inserito nell'uscita Game-Link del GameBoy Advance ed in una porta joypad del GameCube. Molti giochi sviluppati da Nintendo e da grandi produttori esterni come Konami od Electronic Arts sfruttano appieno questa potenzialità.

GameBoy Player

Di questi tempi il ricordo del SuperNES è più vivo che mai: merito del GameBoy Advance e delle molte conversioni di giochi a 16-bit. Proprio da quella gloriosa era è venuta l'idea del GameBoy Player, ovvero la resurrezione del Super GameBoy.
Si tratta di una base da inserire al di sotto del GameCube ed in cui inserire le cartucce gioco del portatile prodotte dal 1989 ad oggi! Oltre a visualizzare i giochi in TV, è possibile collegare il GameBoy Advance al GB Player per utilizzarlo come joypad alternativo, od addirittura per partite in multiplayer.

 

Un commento dell'autore

Di questi tempi, è innegabile, la "grande N" non è più quella dei tempi dei 16-bit. Non siamo più nei tempi bui come del Nintendo 64 ma, si sa, il GameCube difficilmente riuscirà a superare la console di Sony in fatto di vendite.
Il cavallo di battaglia di Nintendo è invece il GameBoy, una leggenda che da tanti anni si trova nelle nostre tasche. Questa console ha battuto ogni record, ha avuto più giochi di qualsiasi altra, è stata venduta più di qualsiasi altra...
All'orizzonte appaiono tuttavia nuvole oscure... Si preannuncia burrasca: un po' per la minaccia costituita dai cellulari (che però per ora non raggiungono neanche lontanamente la potenza del GameBoy Advance SP) e poi per l'ululare di un vento da est, che suona come PSP...
Ragazzi, che dire... non possiamo certo prevedere il futuro: chi vivrà vedrà, ma comunque vada il futuro, teniamo sempre a mente che la storia di oltre vent'anni di videogioco portatile è già stata scritta, e porta la firma di Nintendo.
La sua storia non può essere comprata nè dalla pubblicità di Sony, nè dai miliardi di Bill Gates. Consoliamoci dunque, amici miei, e abbiamo fede. Teniamo vivo il ricordo di chi la storia del videogioco l'ha scritta veramente. Ricordiamo Gunpei Yokoi e tutti coloro che hanno contribuito a realizzare un piccolo, grande sogno. E la leggenda non morirà mai.

Grond
 

Links

GameBoy Advance: il sito ufficiale del GameBoy Advance. News, trucchi, wallpaper e tanto altro.
 

 
 
 
 
 
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