Anno di pubblicazione: 
Sviluppatore:
Produttore:
Numero giocatori:
2002
Sammy
Arc System Works
1 o 2

Recensione a cura di Lukyan

 

QUANDO L'ANIME DIVENTA VIDEOGAME

Con l'introduzione del 3D del mondo dei videogiochi agli inizi degli anni '90, si cominciò ad adottare la mentalità che tutto ciò che riguarda le due semplici dimensioni è vecchio. In particolar modo per chi viene definito un fighting gamer sin dall'alba dei tempi, riuscire a comprendere questo nuovo modo di vedere fu un ostacolo: interpretare lottatori pieni di poligoni a primo impatto è qualcosa di difficile comprensione. Per nostra fortuna ci venne sempre incontro qualcuno a dimostrare che i picchiaduro 2D alle volte son migliori dei loro antagonisti 3D.
L'Arc System fu una delle poche case produttrici (insieme a Capcom e SNK naturalmente) ad esplicitare tale teoria, realizzando un signor beat'em up bidimensionale: Guilty Gear. L'aspetto più originale che il gioco in questione presentava era la trama, fattore che in questo genere solitamente è poco approfondito. I seguiti (sempre che si possano definire così) furono GG Petit e GG Petit 2, editi per la consolina portatile Wonderswan di Bandai.
L'apoteosi della tecnica venne con Guilty Gear X, eccezionale prodotto che l'Arc System realizzò per il mercato Dreamcast, e di cui vediamo ora la trasposizione per GameBoy Advance, su realizzazione a cura della Sammy. Sarà un altro risultato d'impatto?


Guilty Gear (1998)

Guilty Gear Petit (2001)

Guilty Gear X (2001)

 

THE STORY SO FAR...

In un futuro molto prossimo, per l'esattezza nel 2180, viene organizzato un torneo di combattimento per i maggiori esperti di combattimento a corpo a corpo del globo. Tale confronto è organizzato dal capo dei "gear": Justice. Chi sono questi "gear"? In poche parole armi biologiche dalle sembianze umane, soggetti ad un unico obiettivo: estinguere la razza umana. Neanche a farlo apposta, il cruento piano viene smorzato sul nascere, nientemeno che da un immortale di nome Sol Badguy.
Ma l'incubo non finisce lì: poco tempo dopo viene realizzato un nuovo tipo di "Gear" che sostituisce il precedente modello (correggendolo evidentemente in qualche "baco"), anzi diciamo che è pienamente autonomo e può decidere in piena autonomia. Per questo motivo spuntano fuori dei "Gear's Hunters", impegnati nella ricerca di questo nuovo tipo di arma con lo scopo di debellarla (e per questo verranno anche premiati).

 

Posa alquanto plastica nevvero?

Mamma mia averla tra le mani una bionda del genere...

I colori qua si possono contare su una mano monca
 

I PROTAGONISTI

Sol Badguy: il giovine baldanzoso è il prodotto di un esperimento su armi biologiche: forza e abilità superiori a qualsiasi essere umano e perfino dotato di metabolismo che lo fa invecchiare molto lentamente. Vaga per tutto il mondo per trovare il responsabile della creazione dei pericolosissimi Gear. Interrompe le sue ricerche appena gli giungono voci sul nuovo modello dell'arma biologica, e come un vero Gear's Hunter si butta a capofitto nel pericolo.

Ky Kiske: ecco il classico personaggio bello bravo e buono, con sguardo che stuzzica le giovani fantasie delle piccole adolescenti. Il nostro bellone è un grandissimo schermidore, che grazie alla sua bravura divenne capo dell'ordine dei Cavalieri Sacri in età giovanissima. Fu testimone delle ultime parole che Justice disse prima di morire: il malvagio"gear" gli domandò se quello in cui credeva era la vera giustizia o una delle vie che porta agli scopi personali dell'uomo. Confuso, Ky è in ricerca del nuovo Gear per trovare delle risposte.

May: la povera "maggio" da bimba perse i genitori, da quel momento fu allevata da un pirata di nome Johnny che le diede anche il nome cha ha adesso. La bambina crebbe e divenne a tutti gli effetti una pirata proprio come il suo padre adottivo. Ha intenzione di eliminare il "gear" per incassare i soldi che ci sono sulla sua taglia, e fare al padre un regalo di compleanno a dir poco favoloso come ringraziamento di quegli incredibili anni.

Baiken: la nostra piccante amica visse in un istituto che fu poi distrutto da un misterioso "gear" e dal suo "padrone". Baiken fu l'unica ad uscire viva da quella strage (rimettendoci però un braccio!), e non se ne resta di certo con le mani in mano. Anzi vuole vendicare i compagni persi in quella carneficina.

Faust: questo è il mio personaggio preferito. E sapete perchè? Avete riconosciuto l'arma che usa per combattere? È un enorme bisturi!! Infatti Fausto era un dottore che per errore uccise una ragazza nella sua sala operatoria. Trascorse alcuni anni in un carcere dove ebbe occasione di pensare alla propria persona. Uscito di prigione, in occasione dell'inizio della caccia del nuovo "gear" raccolglie il coraggio che aveva e affronta i labirinti della sua mente combattendo.

Potemkin: fu a suo tempo lo schiavo di una nazione militare denominata Zepp, che basa tutte le sue politiche su scienza e tecnologia. Per qualche arcano motivo, con la disfatta di Justice ci fu un colpo di stato, e il nostro energumeno divenne un uomo libero. Il nuovo capo di stato comunque gli diede un ordine alquanto insolito: "Proteggi il Gear e riportalo a Zepp!".

Chipp Zanuff: il nostro ragazzuolo è esattamente il contrario dello spadaccino Ky: lavora per la malavita, ruba le caramelle ai bimbi e di tanto in tanto gli piace "stupefacendarsi". A tirarlo fuori da questa brutta situazione è un maestro ninjutsu che gli insegna le belle arti del ninja. La mala però non apprezza il gesto (non c'è più sentimento...) e uccide il maestro. Chipp vuole sia vendicarsi che intraprendere la via della giustizia aiutando il nuovo Gear (mmh mi sa che non ha capito un paio di cosette...).

Millia Rage: altra orfana (come May ricordo) e altra letale donnicciola. Crebbe in una associazione di uomini con la testa calda, tant'è le insegnarono a combattere con i capelli (!). Non fu però proprio contenta della fama che la sua folta chioma si conquistò, uccidere della gente con la propria capigliatura non è bella cosa (ammesso che ci riesca). Millia cercò di andarsene ma i sicari (matti per il suo cuoio capelluto) la tormentarono. Stufa di questa situazione ha ora in mente di uccidere Zato, il capo dell'organizzazione, a colpi di capelli.

Zato One: eccolo qua il nostro bel allenatore di capelli nonchè capo dell'organizzazione di cui Millia faceva parte. In verità Zato non c'entra un bel fico secco con i capelli ma è abilissimo a far giochi con le ombre cinesi, tanto da farle sembrar vere. Il problema è che queste creaturine d'ombra hanno una certa capacità intellettiva e non sapendo cosa fare si sono impossessate del corpo del nostro Zato, diventando così una nuova creatura alla ricerca dei suoi simili.

Jam Kuradoberi: bene ora dico io, ma si può essere più scemi di 'sto personaggio? Avete presente Steven Seagal in "Pericolo in alto mare"? Interpretava un cuoco che dava mazzate a destra a manca... Jam è la sua copia. E allora? Il cuoco di Guilty Gear vuole intascare la taglia del Gear per poter aprire un suo ristorante!!! Roba da matti.

Johnny: il povero caro babbo di questo dark-pirate fu ucciso da un antipatico Gear, quando aveva appena 13 anni. Fu un esperienza naturalmente naturalmente scioccante, anzi traumatica tanto che da allora Johnny non riesce più a dire ciò che prova. In fondo in fondo è un ragazzo alquanto sensibile e per evitare che degli orfani finiscano in situazioni invivibili li aiuta caricandoli sulla propria nave.

Anji Mito: il povero Anji è uno dei pochi giapponesi sopravvissuti alla catastrofe creata dai "gear". Il nostro orientale (come i suoi compagni) fa ormai parte di un popolo in via d'estinzione e per questo non perdoneranno mai i responsabili della strage. Anji è in ricerca dello scienziato creatore dei "gear".

Venom: altro orfano (scusate ma qualche bimbo senza incidenti di percorso non ci poteva stare?) adottato dall'organizzazione di Zato. Gli appartenenti a tale associazione tentarono d'insegnargli il mestiere delle armi assassine, ma non ci fu verso: il nostro amico (al contrario del suo omonimo della Marvel) non era adatto a questo tipo di lavoro. Volevano mandarlo via come scarto di fabbrica ma Zato credette in lui e se lo tenne stretto stretto. Venom ne fu molto riconoscente e quando Zato scomparve iniziò la ricerca di colui che gli salvò la vita.

Axl Low: adesso qui arriva un punto interessante. Il caro Axl è un inglese proveniente nientemeno che dal nostro presente. Intraprese un bellissimo viaggio nel tempo (Futurelines ringraziano...) e arrivò in questo futuro brulicante di "gear". Palesemente questo nuovo posto non gli piace per nulla e vuole tornarsene indietro... il problema è come fare? Da chi avrà la risposta? Dal creatore dei "gear" stesso, che a suo tempo fece anche lui un bel viaggio nella quarta dimensione.

Un grosso punto a favore di Guilty Gear è la varietà dei personaggi. Sia nelle mosse semplici che in quelle speciali possiedono tutti delle caratteristiche differenti e per giunta sono tutti facili da utilizzare senza troppe difficoltà, dandovi la possibilità di selezionare ogni volta un guerriero diverso.

 

...e vai col rosso!

Uno dei pochi schemi colorati decentemente

Si prevede una bella zuffa!
 

AN INSTANT PLAYABILITY

Una caratteristica di picco è sicuramente la giocabilità. La possibilità di selezionare un personaggio diverso ogni qualvolta inizierete a giocare, senza poi incorrere nel pericolo di trovarvi a disagio, è davvero minima. Infatti se per altri giochi del genere vi affezionerete a certi lottatori, questa volta potreste addirittura farvi piacere quasi tutti: non sono difficili da usare.
La facilità con cui apprenderete le mosse speciali (tanto le esecuzioni son sempre quelle: quarti di luna, cariche destra sinistra e così via) vi farà trovare una dinamicità nel gioco davvero superlativa: picchiare con tutto quel bel popo di effetti speciali sarà alquanto galvanizzante.
Purtroppo certi tipi di super-mosse presenti nella versione arcade pare che non siano stati inseriti, ma io francamente non ne sento particolarmente mancanza... certo magari toglie un po' dell'originalità, ma il gioco è comunque godibile. Un neo che forse potrebbe infastidire i puristi della sfida dura è per l'appunto la difficoltà: anche impostandola al massimo riuscirete a terminare Guilty Gear in poco più di dieci minuti. A risolvere in parte il problema ci sono le molteplici modalità di gioco:

- Arcade

la strasolita... se un picchia-picchia non ha questa modalità non è da definirsi tale;

- Vs

collegati i due GBA potete cimentarvi in simpatici duelli tra amici selezionando il vostro personaggio preferito;

- Training

per apprendere i rudimenti delle belle arti del lottatore che più vi si addice;

- Survival

selezionate il bellimbusto che fa per voi e picchiate, picchiate e ancora picchiate finchè non ne potete più o finchè non verrete sconfitti (cosa più probabile );

- Tag Match

molto simile (per non dire uguale) alla modalità di gioco che i vari Marvel Vs Capcom ci hanno abituati. Prendete due protagonisti del gioco e date mazzate a più non posso, eventualmente scambiando il turno del lottatore mentre combattete;

- 3 on 3

altra scopiazzatura - ma stavolta dal mondo di The King of Fighters: selezionate il vostro mitico trio e cominciate a dare pugni e calci a chi più vi aggrada.

I programmatori della Sammy hanno voluto anche aggiungere qualche opzioncina in più per arricchire di contenuto del loro prodotto. Nel menu delle opzioni infatti ci hanno dato la possibilità di editare il colore dei vestiti (anche del corpo) dei nostri beniamini. Aggiunta davvero interessante o per lo meno dà un'occasione in più per personalizzare il gioco in questione.
Di scelte che possiamo fare ce ne sono ben altre: dal numero di round che vogliamo alla durata dell'incontro; dall'ascolto della colonna sonora del gioco all'elenco dei punteggi. Una cosa che mi ha particolarmente interessato è il fatto di poter salvare i nostri dati - sia il records che le personalizzazioni dei colori dei personaggi.

 

E con un bel volo il caro Potekmin se ne ritorna a casa

ehm non capisco se l'avversario ci sia o meno...

Nel bel mezzo di un combattimento Millia si mette a fare lo hula-hop!
 

NOTE DOLENTI?

Quasi ma non troppo... Uno degli aspetti che più mi ha deluso è la grafica, che in certi punti si guadagna delle note di merito, ed in altri meno. Diamo prima le cattive notizie.
I fondali in primis: devo dire la verità non mi hanno convinto troppo, certi sono resi in modo più che discreto, mentre la maggior parte fa un uso pessimo dei colori. Tanto per citarne uno lo sfondo del livello di Ky (la cattedrale, per intenderci) è realizzata davvero bene, cosi' come il paesaggio dove combatte Millia. Altri al contrario fanno un utilizzo non molto gradevole dei colori; la discarica per esempio, viene fatto un uso troppo acceso del rosso, tant'è che alcuni elementi presenti si confondono con altri. Il discorso non cambia per altri background come quello di Zato, dove si nota un utilizzo del colore viola davvero pesante. Per quanto riguarda gli sprite incappiamo in un discorso un po' difficile. A primo sguardo fanno alquanto ribrezzo: piccoli, superficialmente dettagliati, colorati in maniera pessima ed effetti speciali disegnati decisamente sotto la media. A lungo andare però l'impressione può cambiare. Mi spiego meglio; gli incontri dei round avvengono ad una tale velocità e dinamicità che spesso e volentieri si presta davvero poca attenzione a come appaiono i nostri pixellosi amici. Una situazione che non migliora di certo la valutazione a quello che vediamo, anzi. I frame che compongono le animazioni si mantengono a livelli discreti, o per lo meno sono abbastanza fluidi. Peccato che a rovinare il tutto sono le interruzioni dei movimenti animati dovuti alle mosse speciali dell'avversario, facendo vedere l'inizio di una timida animazione del nostro personaggio che viene colpito congelata sul nostro minuscolo schermo. Questo non fa altro che scadere di molto la valutazione finale.

Parlando poi di note come non poter citare la colonna sonora che fa da contorno? Assolutamente eccezionale: pezzi rock a go-go che in alcune occasioni un cenno di esaltazione te la danno. Hanno una buona qualità, le musiche sono nitide e capiterà veramente di rado di annoiarvi nell'ascoltarle - ammesso che durante un incontro ne abbiate il tempo! Ho sorriso quando ho sentito la musichetta del livello di Potemkin che è semplicemente la versione strumentale di "Come with me" di Puff Daddy (esattamente come accadeva nel livello di Rock Howard di Mark of the Wolves con "Children" di Robert Miles).

Il vero difetto però dell'intero gioco sono purtroppo gli effetti sonori, campionati in modo approssimativo, grezzi e gracchianti. Ed è davvero un peccato perchè sentire le melodie del gioco rovinate da voci digitalizzate, non è una cosa molto piacevole. Perlomeno avrebbero potuto risparmiarci le urla dei personaggi che fanno davvero ribrezzo e non si capisce proprio nulla di quel che dicono - si fa già fatica a capire cosa dice la voce fuori campo all'inizio/fine dei round... proprio una gran carenza.

 

La cattedrale: l'unico fondale davvero ben realizzato

Quel grumo di pixel in basso a destra dovrei essere io con il mio avversario

il Color Editor: trovata tanto originale quanto inutile
 

HEAVEN OR HELL?

Diciamo che tutto sommato questo Guilty Gear X Advance Edition è una poco più di una mediocre conversione. Regala sicuramente ore di divertimento grazie soprattutto alle interessanti modalità di gioco che rende disponibile sin da subito. I limiti che però incombono su questo picchi-picchia sono il livello di difficoltà che non è appropriatamente calibrato anzi non lo sembra proprio giusto che settandolo al massimo sembra di giocare al livello più basso. I pessimi effetti sonori sono davvero un pugno nello stomaco che mi piacerebbe rendere al campionatore. Della grafica non ne parlerei ancora perché mi sembra di aver detto già abbastanza, quindi stendiamo semplicemente un velo pietoso. Per il resto non ha esattamente tutte le carte in regole per essere un degno avversario ai vari beat'em up disponibili su GBA (Tekken, Street Fighter, King of Fighters, Mortal Kombat...), ottima la caratterizzazione dei personaggi, la storia in background. Peccato per i finali poco appaganti che non ti fanno godere i veri pro della narrazione. Un vera delusione insomma, anche se vi sono molte modalità di gioco, non me la sento di consgliarlo ma di gettarsi sicuramente su alternative ben più valide (come Tekken Advance o Super Street Fighter II Turbo Revival).

Lukyan

Box commenti
 

Delusione profonda... Con un battage pubblicitario di simile calibro, un background intrigante ed una trama finalmente appassionante si sarebbe potuto anche "sprecare" qualche sforzo in piu' sulla realizzazione. Il gioco e' facile... facilissimo! Almeno valesse la pena completarlo. Cosa ci aspetta? Fondali colorati da grafici daltonici, animazioni indegne di un 32-bit. Paradossalmente la cosa piu' interessante e' l'editor dei personaggi, che tuttavia sembra li' giusto come "avanzo" dell'editor usato dai programmatori (ovvero "user-friendly questo sconosciuto...").
Mi spiace doverlo dire ma questo gioco non e' neanche lontanamente paragonabile ai capitoli precedenti ed e' un chiaro sconfitto nella guerra tra i beat'em up per GBA. Io torno a Tekken Advance...

MADrigal

 
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