Sono il Capitano Olimar... |
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"...dopo lo scontro
con un meteorite la mia astronave e' andata distrutta ed io e i numerosi frammenti del mio velivolo
siamo precipitati su uno strano pianeta. I sensori della mia tuta spaziale indicano che l'aria qui contiene
dei vapori velenosi, ho 30 giorni di autonomia, dopodiche'
moriro'...
Questo e' il tempo che ho a disposizione per cercare, rimettere insieme i pezzi della mia nave spaziale e
fuggire. La mia unica speranza risiede in quelle strane creature che io chiamo Pikmin."
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Ecco in poche righe la storia
che fa da sfondo al gioco piu' discusso di tutta la line-up disponibile al momento per
GameCube. "Perche' discusso?", si chiederanno molti di voi.... Beh, diciamolo subito, Pikmin non e' un gioco per tutti e non e' nemmeno un gioco che puo' essere
ricondotto ad un genere specifico. Ma andiamo con ordine e spieghiamo in dettaglio in cosa consiste questo
piccolo gioiello creato da Miyamoto San e dal suo Dream Team.
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Durante la nostra avventura
dovremo esplorare, nostro malgrado, il pianeta dove siamo caduti. Ci avventureremo tra caratteristiche ambientazioni
che variano da praticelli rigogliosi a distese desertiche, da pericolose zone "vulcaniche" dove il fuoco erutta dal
terreno a vasti bacini d'acqua...
Ivi non saremo soli, nel bene e nel male, e le differenti specie di Flora e Fauna planetaria
che qui dimorano e si sono adattate poco gradiscono la presenza di estranei. Nella nostra improba ricerca oltre
a doverci guardare dall'insidioso e tortuoso territorio avremo quindi a che fare anche con una nutrita
tipologia di creature che consta di giganteschi scarabei, formichieri
sputafuoco, rane salterine,
animali-mongolfiere e quanto di piu' assurdo ci sia mai capitato di vedere sui nostri schermi. Tutta questa
varieta' di esseri ci e' "in toto" ostile e non esitera' ad attaccarci per cercare di farci la pelle
dovessimo capitargli a tiro...
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Piccole dolci carotine colorate |
Come gia' detto in incipit di recensione,
lo strumento che rendera' possibile la ricostruzione della nostra nave spaziale e facilitera' la nostra "peregrinazione"
lungo i cinque livelli sono i Pikmin, con cui il nostro alter-ego Olimar viene a contatto sin dai primi
minuti di gioco.
Ma in fin dei conti cosa sono questi Pikmin?? Si tratta di una sorta di piantine antropomorfe
presenti in varie "tipologie" (colori) ognuna delle quali caratterizzata da alcune capacita' e caratteristiche
peculiari.
Ci saranno pertanto Pikmin Rossi resistenti al fuoco e predisposti
naturalmente agli scontri fisici, Pikmin Gialli capaci di trasportare
alcune pietre esplosive (fondamentali per abbattere alcuni ostacoli) e grazie alla loro leggerezza capaci di
essere lanciati ad altezze ragguardevoli, e infine Pikmin Blu, gli unici
in grado di camminare tranquillamente nei vasti specchi d'acqua presenti per i livelli e nei quali,
immancabilmente ,
dovremo recarci alla ricerca dei pezzi della nostra navicella.
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A tutto questo c'e' da aggiungere poi che ogni "carotina" (a questo somigliano in fondo) ha un suo ciclo vitale:
nascono e riposano nelle loro Case-Cipolla, possono evolversi "irrobustendosi fisicamente" attraverso una sorta
di nettare giallognolo o a seconda di quanto vengano lasciati crescere nel terreno (3 sono gli stadi di evoluzione
differenziati da una fogliolina, un bocciolo e un fiore sul capo) e allo stesso modo possono
morire divorati, calpestati, bruciati, annegati o spazzati via dal buio. Eh
si', essendo creaturine fotosensibili hanno
bisogno della luce solare per vivere...
E' quindi in un divertentissimo ruolo materno che a noi spetta il divertente compito di farli moltiplicare, monitorarne
la crescita, organizzarli in modo da ridurre al minimo le perdite nella varie occasioni in cui saremo nei guai e,
finalita' primaria, utilizzarli per raggiungere una via di fuga...
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A parte un'innegabile mancanza di
definizione nell'inquadratura piu' ravvicinata (che peraltro verra' utilizzata pochissimo e al piu' per sfizio), non si
puo' non rimanere incantati dalla sapiente e precisa ricostruzione del mondo in miniatura dove verremo catapultati: i
fiori, i sassi, il bellissimo effetto-acqua, la presenza di rifiuti come lattine arrugginite e scatole di cartone
appartenenti a chissa' quale gigantesco essere...
Tutti gli scenari sono di qualita' fotorealistica ma ben si amalgamano con l'aspetto "deformed" e "giocoso" di tutti i
buffi personaggi che sfilano sullo schermo. La fluidita' e' sempre eccellente, non un'incertezza o parvenza di
difficolta' nel gestire quello che si muove, nemmeno quando tra creature e Pikmin viene superato
abbondantemente il centinaio di unita'. La palette di colori e' deliziosa e sfumature pastello impreziosiscono il corpo
di molti dei giganteschi nemici che troviamo in giro, lo stesso dicasi per gli effetti di luce e le ombre....
Nonostante le
vere potenzialita' del GameCube non vengano sicuramente ostentate da questo titolo sul versante grafico
globale comunque non c'e' proprio di che lamentarsi...
Ottimo il commento sonoro, mai invasivo e che riesce nel tentativo di non disturbare ma anzi di aiutare la concentrazione
nelle fasi piu' riflessive del gioco.
Vorrei spendere invece qualche riga per gli eccezionali effetti sonori. Dalla "marcetta militare" quando direzionerete
il nostro esercito con il C-Stick analogico al fischietto con cui richiamerete i Pikmin addormentati,
dalle vocine ansimanti delle nostre "carote" mentre trasporteranno a fatica i grossi pezzi dell'astronave al russare delle
creature piu' grosse difficilmente riuscirete a trattenervi dal sorridere e a volte dal ridere di gusto.
Fantastico!
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Dicevamo all'inizio di come questo titolo non possa essere facilmente inquadrato in un genere specifico. C'e'
esplorazione, c'e' azione, c'e' strategia, ci sono molti puzzle. La cosa insomma sembra piuttosto complessa. In realta'
Nintendo si e' impegnata al massimo per metterci fin da subito a nostro agio con un sistema di controllo semplice e
pressoche' perfetto, con un'interfaccia intuitiva e una sapiente narrazione - agevolata da un resoconto/diario giornaliero
che ci guidera' in ogni piccola conquista o scoperta di questo sfaccettato universo.
All'atto pratico, dopo pochi minuti di ambientamento, ci verra' naturale e istintivo girare per i livelli
sapientemente costruiti in cui nulla e' lasciato al caso e in cui dal primo al trentesimo giorno c'e' sempre qualcosa da
scoprire. Tutto ci viene sapientemente insegnato e la curva di apprendimento risulta pertanto molto dolce.
Ad un primo impatto il gioco potrebbe lasciare indifferenti per la sua apparente aria "poco seriosa di gioco per bimbi",
niente di piu' sbagliato! E' solo pian piano che si comincia ad entrare nello spirito dell'ultima creazione di Mr.
Shigeru. E' questione di lasciarsi andare, di immedesimersi e ad un certo punto (con mi e' successo intorno al decimo
pezzo) scattera' la fatidica "molla", comincierete a ragionare come il prode Olimar, studierete tattiche per
perdere il minor numero di Pikmin possibili, imparerete a fare i conti con l'ineluttabile passare del tempo e vi
prodigherete a recuperare piu' pezzi in un sol giorno per avere poi maggior tempo da spendere bighellonando in giro
alla scoperta delle ricchezze della flora e fauna locali. Da quel momento si entra in simbiosi con il gioco e sara'
molto difficile, forse impossibile, uscirne se non dopo averlo completato non con dispiacere...
E' un gioco che fa dell'originalita' e della sua atipicita' il proprio cavallo di battaglia. Niente sparatorie,
squartamenti, pestaggi... Per questo dicevo che non e' un titolo per tutti. E' un gioco semplice e nello stesso tempo
complesso, si usa la testa, l'immaginazione. E' un gioco che lascia sorpresi piu' e piu' volte il giocatore. Un gioco che
ci mostra cos'e' quella "Nintendo Difference" tanto sbandierata in conferenza stampa molti mesi addietro...
Con tutto quello che c'e' da fare le ore di gioco accumulate passeranno veloci e qui ci accorgeremo del piu' grande
difetto di Pikmin: la longevita'. Per essere portato a termine il titolo non richiede moltissimo tempo e lo stesso
fattore di rigiocabilita' in tempi brevi non e' dei piu' elevati. E' vero che le situazioni che ci troveremo ad affrontare
saranno via via piu' ostiche ma mai impossibili rimanendo il livello generale di sfida abbastanza costante. Il mio
consiglio e' quello di cercare di non "bruciarlo" in 2-3 giorni ma cercare di prolungarne la vita almeno per una
settimana-dieci giorni, lo godrete sicuramente di piu'.
Da segnalare in chiusura anche una modalita' "contest" (che anche se non fondamentale risulta sicuramente gradita) in cui
piu' giocatori possono sfidarsi nell'arco di una giornata nella riuscita di far crescere il maggior numero di
Pikmin possibile.
Consigliatissimo.
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Nintendo Difference!
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Originale e magnetico!
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Intuitivo fin da subito
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A qualcuno potrebbe servire un po' per farsi catturare dallo spirito del gioco
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Dettaglio del terreno non molto elevato nelle visuali ravvicinate
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Longevita' e rigiocabilita' non eccelsi
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Commenti
Se avete sempre sognato di poter comandare una falange macedone di bulbi e margherite, questo è il vostro momento!
Cosa poter dire di Pikmin, ambientazione da sogno, suoni di natura che conciliano il relax e l'armonia e decine di esserini pronti a sacrificarsi stile
"Lemmings" per ritrovare i pezzi della vostra amata astronave.
Sinceramente me lo aspettavo un po' più pepato, ma sembra che alla Nintendo abbiano bisogno di rilassarsi prima di tutto. Il mio voto è 7.... considerate che a Luigi avrei dato 9.
Io torno a giocare a Waverace....
Jan
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Consiglio
Pikmin a chi cerca un gioco da affiancare al Gamecube
anche se il genere non è per tutti. Se amate le
avventure con azione frenetica, armi massicce o trama
da film evitate Pikmin perchè vi deludera'... se
invece cercate un gioco che vi offra divertimento con
pochi ingredienti, prendetelo perchè sarebbe un
peccato perdere l'ennesima perla di Miyamoto. Secondo
me è uno dei giochi da avere se si sceglie il
Gamecube. Grazie di esistere Shigeru!
lostinthenet
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La musichetta del promo giapponese e' arrivata in cima alle
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filmato realizzato con Flash, con tanto di spartito musicale e testi
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