Uscita:

3 Maggio 2003
Sviluppo & produzione: Nintendo
Genere: Action/Adventure
Memory Card: 12 blocchi (3 save-slot)
Lingua: italiano
N° Giocatori: 1
Collegamento GBA: disponibile (senza cartuccia)

[ Recensione a cura di "Grond" ]

- La Leggenda di Zelda -

Ah, gli anni '80... una delle età d'oro del videogioco, il momento in cui Nintendo si impone sul mercato portatile, arcade e console, ed in cui i giapponesi scoprono i primi GDR, i giochi di ruolo...
In questo clima nascono infatti saghe di videogiochi fantasy come Final Fantasy e Dragon Quest. La trama inizialmente è sempre la stessa, con variazioni sul tema: la Principessa è stata rapita, e voi, nei panni del prode Eroe, la dovete salvare dalle grinfie del malvagio...

Ed è anche questa la storia che ispira Zelda No Densetsu: un gioco d'avventura pensato da quello stesso Shigeru Miyamoto padre di Donkey Kong e Super Mario... Il titolo offre un vasto mondo da esplorare, dungeon, segreti e soprattutto la possibilità di salvare il gioco, garantita dal supporto Famicom Disk System. Commercializzato negli USA con la leggendaria cartuccia dorata, il gioco diviene un mito.

Non per niente l'anno successivo (il 1987) è illuminato da un nuovo episodio: The Legend of Zelda 2: Adventures of Link. Curiosamente, Miyamoto decide di inserire evidenti elementi tipici del gioco di ruolo: combattimenti non più in tempo reale, punti esperienza... I dungeon sono invece a scorrimento laterale, a mo' di platform. Uno strano titolo, certamente riuscito ed originale, ma non è questo il destino della serie!

Tant'è che nel 1991, ad un anno dal lancio del nuovo SuperNES, esce il terzo episodio: A Link to the Past, grande capolavoro che riprende le linee adventure del capostipite della serie. Link si trova stavolta in un'avventura tra due mondi paralleli: il Mondo della Luce ed il Mondo delle Tenebre. L'eroe ha la possibilità di viaggiare tra i due mondi, apparentemente simili ma diversi nei particolari. Un gioco epico, talmente bello da ripetere il suo successo undici anni dopo, nella conversione per GameBoy Advance. Ricordiamo anche il remake del primo The Legend of Zelda su SuperNES Satellaview, rifacimento che migliorava le doti tecniche del mitico gioco pur mantenendo inalterata la trama.


The Legend of Zelda
 

The Legend of Zelda:
Adventures of Link

The Legend of Zelda:
A Link to the Past

Due anni dopo la leggenda ritorna su GameBoy, con un trionfale Link's Awakening: un gioco dalle meccaniche e dall'impostazione grafica ripresa dal capitolo per SuperNES, ma basato su un'ambientazione onirica in cui sogno e realtà si fondono. Il famoso titolo ritornerà nel 1998 con una versione Deluxe per GameBoy Color.

Il Nintendo 64 viene graziato da due meravigliosi titoli tridimensionali: Ocarina of Time e Majora's Mask (rispettivamente nel 1998 e nel 2000). Il primo è uno dei più bei titoli della serie: oltre a trasportare in tre dimensioni le classiche meccaniche "zeldiane", Ocarina propone un'intrigante dualità del personaggio, che passa dalla fanciullezza all'età adulta. Un titolo storico, il Gioco dell'Anno 1998.
L'altro è un titolo originalissimo che offre la possibilità di trasformare Link e di viaggiare nel tempo, con un'ambientazione strana ed oscura. Il tutto curato da Eiji Aounuma, braccio destro di Miyamoto anche in The Windwaker. Un ottimo titolo che però può non piacere a tutti proprio a causa dell'ostentata originalità.


The Legend of Zelda:
Link's Awakening DX

The Legend of Zelda:
Ocarina of Time

The Legend of Zelda:
Majora's Mask

Nascono dalla collaborazione con Capcom i due titoli per GameBoy Color: Oracle of Seasons ed Oracle of Ages, due magnifiche avventure simili per meccanica e veste grafica, e diverse solo nella trama. Per completare i due titoli è necessario il collegamento di due console tramite Game Link, un sistema ormai collaudato e reso famoso dalle varie versioni di Pokèmon...

Oltre a questa bella serie di titoli "ufficiali" ricordiamo anche i "falsi" Zelda, ovvero degli episodi sviluppati per Philips CD-I da sviluppatori esterni a Nintendo. Non ho mai avuto la fortuna (o sfortuna?) di provarli ma, a voler dare ascolto a quanto si dice in giro, di Zelda hanno solo il nome! Chi li ha provati commenta pesantemente questa serie, bocciando inesorabilmente questo oscuro trittico. I titoli, giusto a titolo informativo, sono Link: The Faces of Evil, Zelda: The Wand of Ganon e Zelda's Adventure. Che dire?

 

 
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- L'Eroe del Vento -

Ecco l'eroe avviarsi di nuovo tra le rovine del passato e seminare il terrore tra gli sgherri di Ganondorf, risvegliando antiche leggende dimenticate. Stavolta il suo destriero è una barca, ed il suo potere è comandare i venti! Ragazzi... Link è tornato!

Un mondo fantasy da esplorare, una principessa da salvare, spiriti da rievocare ed un regno sommerso da riscoprire... questi, in sostanza, gli ingredienti di The Windwaker.

Il tutto è molto classico ed al contempo molto moderno. Se le meccaniche della serie sono sempre le stesse, basate sul ritrovamento di oggetti chiave per proseguire nel gioco e sulla risoluzione di piacevoli enigmi nei dungeon, oltre al classico vastissimo mondo da esplorare a volontà, completamente nuova è l'ambientazione: una sorta di universo oceanico in cui piccole isole fanno capolino tra la misteriosa estensione acquosa, che in realtà nasconde il segreto del passato di Hyrule...

Anche la trama è la più classica: Ganondorf, il solito antagonista, rapisce tutte le fanciulle dalle orecchie a punta nella speranza di ritrovare la principessa Zelda per impossessarsi della Triforza della Saggezza. Link si trova coinvolto in prima persona e decide di affrontare il Principe dei Ladri, ma per farlo dovrà ritrovare la Spada Suprema e la Triforza del Coraggio, per dimostrare di essere il vero Eroe...

Il gioco è basato sull'uso della Bacchetta del Vento, uno strumento musicale magico simile all'Ocarina del Tempo ma in grado di evocare e comandare gli spiriti dei venti. Solo grazie a questa Link può spostarsi a suo piacimento sul proprio veliero, e raggiungere le misteriose isole.

Naturalmente, ci sono poi le battaglie, meravigliose e spettacolari. Anche se il sistema di combo è sostanzialmente lo stesso di Ocarina of Time, Link esegue anche il più semplice dei colpi con una maestria ed un'eleganza mai viste prima. Dopo tre fendenti, per esempio, il ragazzo in verde esegue una piroetta in aria - inutile ma incredibilmente coreografica.
Il tutto somiglia più ad una folle lotta à la Matrix che alla classica battaglia zeldiana, e lo spettacolo diventa ancora più incredibile durante i confronti con gli enormi boss...

 

 
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- La battaglia più dura -

In un mercato che non offre termini di paragone per giochi di qualità elevatissima come quest'ultimo capitolo di Zelda, il confronto dei fan va ovviamente a cadere sull'amatissimo Ocarina of Time. Insomma tutti si chiedono: sarà buono come il vecchio Ocarina? E' questa la più dura prova che The Windwaker deve sostenere...

Il difficile confronto è reso più immediato dal fatto che l'Edizione Limitata (che poi tanto limitata non era) offriva in regalo il porting di Ocarina of Time per GameCube (vedi box apposito più sotto). Questa situazione rende però il confronto ancora più inevitabile.

Tanto per cominciare Ocarina ha il vantaggio dell'innovazione. Ha il merito innegabile di aver trasportato in tre dimensioni un gameplay piatto, e le meccaniche di gioco non solo non ne hanno risentito, ma sono state addirittura raffinate. E' anche vero che The Windwaker innova il motore grafico, lasciando un segno certamente indelebile nei prossimi episodi della serie, ma l'innovazione in verità si ferma all'aspetto ed al design.

Vi è poi il fattore difficoltà: The Windwaker è facile... troppo facile per i veterani, mentre obiettivamente la sfida offerta da Ocarina è più adatta agli hardcore gamers. La semplicità incide anche sulla longevità generale. E' anche vero, però, che chi si avvicina per la prima volta ad un episodio di Zelda, o in generale chi non ha una lunga carriera di giocatore alle spalle non noterà nemmeno questo neo.

Il fattore dell'originalità potrebbe invece vertere su The Windwaker, che presenta un'ambientazione e situazioni di gioco molto diverse dalla "solita" Hyrule, ma c'è anche da dire che il regno di Ocarina non solo è molto diverso da quello degli episodi precedenti, ma è per la prima volta in 3D - e scusate se è poco.

Messa così, il nuovo episodio non esce esattamente trionfante dall'incontro, non dimentichiamo però le pesanti differenze nel mercato e nell'ambiente videoludico di sei anni fa e di oggi. Se, infatti, ai tempi del Nintendo 64 trasportare Zelda in tre dimensioni era una scelta praticamente obbligata, oggi scegliere una nuova veste grafica che favorisca (almeno nelle intenzioni) un recupero dell'originale spirito della serie è una scelta rischiosa, coraggiosa e al contempo un segno della maestria di Shigeru Miyamoto, che ancora una volta si conferma designer attento non solo alle esigenze di mercato, ma anche e soprattutto all'aspetto "artistico" del videogioco.

 

 
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- Edizione Speciale! -

Il successo di The Windwaker è stato aiutato da grandi operazioni di marketing. Tutto inizia nel Dicembre 2002, quando in Europa giunge la notizia che Nintendo of Japan ha regalato a tutti coloro che avevano prenotato Zelda no Densetsu: Kaze no Takuto (The Windwaker, per intenderci) un bonus disk... Il punto era che questo disco conteneva nientemeno che l'epico Ocarina of Time e l'inedita versione Master Quest (Ura Zelda) sviluppata originariamente per Nintendo 64 DD! Inoltre filmati inediti di giochi come F-Zero GC (ora rinominato GX) e Resident Evil 4... un'autentica manna, e tutto in regalo!

Ovviamente Nintendo non poteva non ripetere l'operazione in Occidente (altrimenti sarei andato io stesso a Kyoto a protestare), e così i desperados come il sottoscritto hanno prenotato il gioco tre mesi prima dell'uscita per paura di stare a bocca asciutta... Fortunatamente l'edizione limita è stata piuttosto generosa, e tutti hanno avuto la loro!

Come se non bastasse il GameCube Platinum, che oramai disperavamo di vedere in Europa, è stato commercializzato in bundle con l'Edizione Limitata di The Windwaker all'economico prezzo di 199 euro! Un'offerta da non perdere, insomma.

I giapponesi però hanno voluto dimostrare ancora una volta che sono loro i signori del videogioco, mentre noialtri siamo i soliti barbari che devono accontentarsi nel vedere i loro oggetti del desiderio da lontano... I simpaticoni dagli occhi a mandorla si sono infatti bullati del loro bellissimo Pad Emerald, un joypad verde smeraldo uscito in concomitanza con Zelda Kaze no Takuto... buuhhh, lo voglio anch'io!!!

 

 
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- La leggendaria tecnica -

La parte chiave dal punto di visto tecnico è ovviamente la grafica, che costituisce anche il maggior punto di rottura con gli episodi a 64-bit. Miyamoto, di fronte alla nuova potenza del cubetto, anzichè sfoderare la perizia tecnica della grafica fotorealistica che tutti si aspettavano ci lascia di stucco con il Cel-Shading. Si tratta di una particolare tecnica, altrimenti detta Toon-Shading, che permette di mascherare i poligoni creando un effetto cartoon. In passato era stata utilizzata su un paio di giochi per Dreamcast, e nell'ultima annata è divenuta una vera e propria moda per i programmatori.
In verità lo stile "cartoon" non è una novità in Zelda. Basti pensare al buon vecchio a Link to the Past che, lungi dal tentare un improbabile realismo grafico in 16-bit, si presentava con linee morbide e colori pastello.
I fan della saga inizialmente non erano per niente contenti. Le immagini del resto non davano ottime impressioni. Poi, però, con la distribuzione dei primi filmati e della versione Giapponese le malelingue hanno taciuto. Il motore grafico è infatti impeccabile, il Cel-Shading sorprendente, la fluidità sempre garantita, anche in battaglie con decine di nemici che combattono e lanciano incantesimi. Il tutto disponibile anche in modalità 60 Hz.

Non si parla solo di grafica, ma anche di design. Il nuovo stile cartoon permette di riconoscere ogni personaggio grazie ad inequivocabili tratti somatici. Insomma, non troverete mai, in tutto il gioco, due persone uguali o simili tra loro. Inoltre le espressioni facciali di Link cambiano a seconda della situazione: l'eroe sarà sorpreso entrando in un nuovo negozio, guarderà con determinazione e rabbia il nemico che si avvicina, osserverà con attenzione un marchingegno in un dungeon. Grande caratterizzazione quindi, e lo stesso si può dire dei nemici e delle straordinarie battaglie.

I nemici hanno infatti una buona intelligenza artificiale, e qualora dovessero colpire un loro compare anzichè Link, sarebbe il primo a subire il danno. Animazioni da favola rendono poi la lotta esilarante: il Grublin colpito alle spalle inizierà a saltellare tenendosi le mani sul fondoschiena, mentre il Titanus privato dell'armatura si guarderà intorno spaesato. E come se non bastasse i nemici possono essere disarmati... ed essi stessi potranno acquisire armi diverse da quella originaria, mentre lo stesso Link può raccogliere le armi per terra e brandirle!

Il sonoro è costituito dalle musiche ormai classiche della serie, arricchite talvolta da sonorità celtiche. Purtroppo l'epico tema della saga è quasi scomparso, e ci sono solo pochi accenni...
Non c'è un vero parlato, ma piuttosto una serie di "versi" che ogni personaggio emette (idea che troviamo anche in Super Mario Sunshine). Non mancano in compenso grida di battaglia ed il classico stridore della lama...

Il collaudato sistema di controllo proviene da Ocarina of Time e Super Mario Sunshine. Il movimento è affidato esclusivamente al D-Pad, mentre il C-Pad gestisce liberamente la telecamera. L aggancia il nemico e fissa la telecamera, mentre i tre tasti a cui si possono assegnare liberamente gli oggetti sono X, Y e Z.

Da notare poi l'ottima funzione di collegamento a GameBoy Advance, che permette di sfruttare lo schermo del portatile per ottenere aiuti esclusivi nei dungeon al prezzo di qualche rupia! Inoltre il gioco contiene alcuni sottogiochi e tesori che non possono essere ottenuti senza il collegamento tra le due console! Il collegamento richiede semplicemente un GBA e un cavo Link, non è quindi necessario acquistare alcuna cartuccia, come invece avviene ad esempio con Metroid Prime.

La longevità è nello standard d'oggi, 25-30 ore per finire il gioco. Purtroppo però i veterani troveranno il tutto un po' troppo semplice, nonostante i 40 tesori e gli altrettanti frammenti di cuore. Il minigioco della Galleria Nintendo aumenta un po' la difficoltà, ma poichè completarla in un singolo gioco è improbabile potrebbe non costituire un autentica sfida.

 

 
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- Commentarium... -

Come tutti i titoli troppo famosi e troppo attesi, The Windwaker ha suscitato reazioni diverse sul pubblico. Senza dubbio si tratta di uno Zelda con la Z maiuscola, un vero gioco, un capolavoro tipicamente "miyamotiano". Mentre si gioca non c'è niente da da ridire: questo episodio offre quel tipico, purissimo divertimento che si ritrova solo in titoli di altissimo pregio.

Tuttavia, dopo averlo finito, mi è venuto il sospetto che questo titolo fosse un po' troppo facile. Lo stesso Aonuma, braccio destro di Miyamoto nella saga di Zelda, lo ha ammesso in un'intervista. Del resto, questo è il rischio che corre ogni gioco che segue la nuova filosofia del "gioco per tutti" adottata da Shigeru (così come ha fatto per Super Mario Sunshine). Obiettivamente il gioco è facile, almeno per i veterani o comunque per giocatori che si sono fatti le ossa su ben altri Zelda. Per i neofiti, invece, il livello di difficoltà è ottimo.

Poi rimane lo spinoso punto dell'innovazione: meccaniche nuove ce ne sono ben poche, del resto però abbiamo un rinnovato stile grafico (che non incide solo nell'aspetto, ma anche nell'essenza del gioco) ed un'originale ambientazione marina, davvero godibile seppure un po' noiosa nelle fasi iniziali.

Il vero problema della veste grafica non sta tanto nella realizzazione, che come noterete è ottimale, ma nell'immagine che dà al prodotto. Di questi tempi, con la moda del "videogioco adulto", questo gioco potrebbe sembrare un gioco "per bambini", in particolare per chi non ha mai sentito parlare di Zelda. Personalmente trovo questa storia del "videogioco adulto" una vera sciocchezza: un bel gioco è buono per qualsiasi fascia d'età, e se ce lo conferma Shigeru Miyamoto, considerato dai colleghi il più grande guru in campo videoludico, direi che possiamo stare tranquilli.

Inoltre, questo Cel-Shading ha sì una grande resa durante il gioco, ma dà un'impressione piuttosto scialba in qualsivoglia immagine statica (vedi le schermate in questo articolo) in cui la grafica potrebbe apparire sottotono. Proprio questo ha fatto la disperazione dei fan prima dell'uscita del gioco: non pochi si aspettavano una regressione grafica di pessimo gusto dopo i fasti di Ocarina of Time. Ma vi assicuro che ogni dubbio sulla veste grafica è destinato a scomparire, come lacrime nella pioggia, al momento della prova.

Volendo fare il confronto con Ocarina of Time, ammetto che quest'ultimo è un capolavoro assoluto, ma non per questo il prestigio di The Windwaker deve essere sminuito. Giocatelo e poi vedrete che nonostante tutto il tempo passato sul 128-bit non è meno divertente di quello speso sul 64-bit. Il divertimento, insomma, è una costante, e la qualità del titolo non è certo compromessa dai pochi nei che rendono l'opera più lontana dalla perfezione ma magari proprio per questo ancora più godibile.

Per il resto il gioco merita completamente i 40/40 che l'autorevole rivista giapponese Famitsu gli ha assegnato, e merita soprattutto l'acquisto di chiunque possieda un GameCube. I nei del capolavoro si vedono più di quelli del gioco da quattro soldi, perchè ovviamente dal primo ci si aspetta di più... mooolto di più! E' sempre stato così dalla notte dei tempi. Ma voi non pensateci troppo. Compratelo e basta, giocatelo davvero, senza rimorsi o ripensamenti, e vivetela, questa benedetta Hyrule sommersa, e poi vedrete, vedrete se ne non ne valeva la pena! E se non credevate, vedrete la luce! E così sia.

Grond

Sarò sincero: quando vidi la prima la nuova veste grafica del nuovo Zelda, fui molto titubante sulla riuscita del titolo. I primi filmati cominciarono a farmi cambiare idea, e quando poi riuscii a mettere le mani sul gioco dovetti ricredermi.
The Windwaker è intriso dello stesso mix di avventura, coinvolgimento e momenti epici che tanto esaltano sia il gioco che il giocatore. Inoltre il look cartoonesco del gioco, grazie all'ottimo Cel-Shading, rende il tutto ancora più divertente. Beh... del resto stiamo parlando di Nintendo, che vi aspettavate?

The Windwaker rappresenta in pieno ciò che intendiamo per "Nintendo difference": giocabilità e profondità prima di ogni altra cosa.
Se a questo aggiungiamo anche una grafica indimenticabile ed una buona longevità (per completarlo al 100% ne impiegherete di tempo...) avrete capito le potenzialità di The Windwaker.
Forse un po' troppo semplice per gli appassionati di vecchia data ma pur sempre un must per ogni nintendofilo che si rispetti!

Ivo

 

 
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- ...qualche chicca? -

Anche stavolta abbiamo esagerato... oltre ai consueti wallpaper (ben tre stavolta), ecco il link alle guide al gioco, ai sotto-giochi e tutto quel che vi serve per godervi appieno il gioco! Inoltre una raccolta di esclusivi artwork dei personaggi del gioco!


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